il mito della scuola di A G Fronzoni

Didattica e metodo di insegnamento di un maestro nel libro di Ester Manitto Nuove immagini e testi: ecco la seconda edizione che rievoca quella stagione.

è stata pubblicata la seconda edizione del libro “A lezione con A G Fronzoni. Dalla didattica della progettazione alla didattica di uno stile di vita”. il libro, con una rinnovata veste grafica, oltre ai contributi di Enrico D. Bona e di Marina Cinieri e del dialogo fra Gabriele Oropallo e l’autrice, si è arricchito degli interventi di Elena Lia Fronzoni sull’opera del padre e di Claudio Silvestrin sul ruolo maieutico del maestro. l’opera di Ester Manitto racconta l’esperienza di A G Fronzoni, progettatore (come amava definirsi), filosofo, insegnante e fondatore della scuola-bottega, che egli creò a Milano nel 1984 e che cessò di esistere circa un anno prima della sua scomparsa, nel 2002. quella della scuola-bottega di A G Fronzoni fu un’avventura umana e didattica irripetibile. Lo testimoniano gli allievi cresciuti nel rispetto del maestro e nel ricordo dei suoi insegnamenti, ma soprattutto lo dimostrano le opere di quanti crebbero alla scuola-bottega e che da A G Fronzoni seppero trarre spunti tecnici, morali, didattici. Fu in special modo il metodo a forgiare una classe di intellettuali che ha segnato, ognuno per le proprie competenze, le carriere professionali di quanti, in quegli anni si avvicinarono ad A G Fronzoni. “ho scritto questo libro – afferma l’autrice- per documentare la straordinaria esperienza della scuola-bottega di A G Fronzoni che, dopo aver insegnato all’Umanitaria di Milano, all’ISIA di Urbino, all’Isa di Monza, e dopo aver fondato la prima scuola di comunicazione visiva pubblica e gratuita a Milano ICV, con sede al Castello Sforzesco, decise che, per poter davvero insegnare col metodo affinato in tanti anni di esperienza, avrebbe dovuto dare vita ad una propria scuola. Una scuola che traesse ispirazione dalle botteghe rinascimentali, dove ci si orientasse con l’ausilio della geometria e si “imparasse facendo”. Una scuola senza voti, senza interrogazioni, con solo due docenti e con tre materie; progettazione bi e tridimensionale, cultura del XX secolo e disegno geometrico. il libro reperibile nelle librerie specializzate si può acquistare direttamente sul sito ufficiale.

Photo by Artiva

Com'è nato il mio libro

Ho iniziato a lavorare al progetto di questo libro 11 anni fa, ovvero da quando Fronzoni ci ha A G Fronzoni ci lasciati.
Era l’8 febbraio del 2002. Il giorno della sua morte ero disperata, perché avevo perso la mia figura di riferimento; il mio maestro non c'era più. Nei giorni successivi, per stemperare il dolore, mi promisi di trasmettere, al mio meglio, quanto da lui avevo imparato, non avevo ancora la consapevolezza di come e di cosa avrei fatto esattamente, ma fu proprio allora che gettai le basi di questo libro.

Ma chi era A G Fronzoni? visto che non esistono libri su di lui mi sembra doveroso scrivere una breve introduzione. Innanzitutto A G Fronzoni amava definirsi "progettatore", e diceva a questo proposito: "Non architetto, non grafico, non designer di qualsiasi disciplina, ma progettatore in grado di risolvere problemi su diversa scala”. Per lui il progetto era inteso come progetto della propria esistenza; che non esclude il progetto di un abito, di un mobile o di un tavolo, ma che va oltre e che comprende la totalità della vita. Contemporaneamente alla libera professione A G Fronzoni ha insegnato per tanti anni. Dell’insegnamento lui stesso diceva: "dal 1967, da quando sono stato chiamato nella scuola, ho sempre più coscienza che il vero compito del progettista è di educare, più che di tecnico; il suo vero fine non è di creare una città, ma di educare a costruire la città, la città come forma sensibile della civiltà. Dal 1982 A G Fronzoni decise di fondare una sua scuola a Milano, che fu attiva fino al 2001, anno che precede la sua morte. A G Fronzoni lavorò molti anni nella scuola pubblica (IVC e Umanitaria a Milano, ISA di Monza, ISIA di Urbino, Accademia di comunicazione oltre a svariati corsi in varie parti d’Italia). Nel 1982, con quel importante bagaglio di esperienza, decise di fondare una scuola tutta sua; la sua scuola-bottega. Qualcuno l'ha definita "una scuola di vita", A G Fronzoni amava paragonarla alle botteghe rinascimentali, dove il maestro artigiano insegnava "passando" direttamente i suoi segreti agli allievi perpetrando la cultura del fare. “Imparare facendo" era il motto preso in prestito da Albers, e il Bauhaus il modello di ispirazione.

Sono stata una sua allieva, dapprima ad un corso professionale ad Ovada nel 1987, ed inseguito alla scuoi a-bottega a Milano dal 1988 al 1991. In seguito ho sempre mantenuto vivi i contatti con A G Fronzoni e con la sua insostituibile assistente Myrna Cohen. Frequentare la scuola bottega è stato un privilegio, ho scritto questo libro perché desidero diffondere questa esperienza. Non parlerò del suo intenso lavoro di progettatore, ma essendo stata sua allieva per molti anni parlerò del suo metodo di insegnamento originale ed innovativo, soprattutto valido.
E’ trascorso tanto tempo da allora, ma credo che l'esempio della scuola-bottega di A G Fronzoni resti una prova dell'esistenza di un luogo, dove imparare non era sinonimo di sofferenza, dove si instaurava un clima ineffabile tale che apprendere era una conseguenza naturale. Le esortazioni che ricevevamo, non erano circoscritte al campo della grafìca o del design, ma andavano ben oltre. L' obiettivo a cui A G Fronzoni mirava, era quello di creare in noi curiosità e stimoli tali da indurci ad aspirare ad una qualità di vita più ampia e meno banale. A G Fronzoni affermava che la scuola è il seme delle società democratiche e che da essa bisognava partire per “correggere" il mondo. La piccola scuola di A G Fronzoni, secondo me, è un modello cui riferirsi soprattutto oggi che le scuole italiane mancano del rapporto diretto col "fare" concreto, la scuola-bottega è un prototipo vitale a cui ispirarsi ed è per questo che ho scritto questo libro.

Oggi è l'8 febbraio 2013 sono trascorsi 11 anni dal giorno della sua morte, ma il desiderio di far conoscere il suo metodo di insegnamento continua.

Photo by Mario MudaNel ricordo di un maestro

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Nel ricordo di un maestro

Ester Manitto è stata allieva ed in seguito assistente,
 della scuola-bottega di A G Fronzoni a Milano.
 nel settembre 2012 ha pubblicato il libro
: “A lezione con A G Fronzoni. dalla didattica della progettazione 
alla didattica di uno stile di vita”. un libro/omaggio al maestro A G Fronzoni
.
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Nel ricordo di un maestro

Ester Manitto è stata allieva ed in seguito assistente,
 della scuola-bottega di A G Fronzoni a Milano.

nel settembre 2012 ha pubblicato il libro
: “A lezione con A G Fronzoni. Dalla didattica della progettazione 
alla didattica di uno stile di vita”. 
un libro/omaggio al maestro A G Fronzoni
. 
il libro è stato selezionato all’ADI design index 2013
 entrando così in finale per il Compasso d‘oro del 2014.

nell’ottobre del 2013 il libro è stato esposto in Triennale a Milano alla mostra dei prodotti selezionati per l’ADI design index 2013. il libro e la didattica di A G Fronzoni sono stati illustrati in Facoltà di architettura a Genova
 e in altre presentazioni in studi di progettazione e scuole a Milano e in Comune a Modena. profonda ammiratrice e devota al pensiero e agli insegnamenti di A G Fronzoni, Ester Manitto, fra le altre cose, è creatrice e amministratore della pagina di Facebook su A G Fronzoni e nel corso degli anni con conferenze, dibattiti si è impegnata nel ricordo, difesa e valorizzazione della figura del suo maestro.

Photo by Bernd KuchenbeiserA G Fronzoni, il designer che progettava persone

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A G Fronzoni, il designer che progettava persone

A G Fronzoni nasce a Pistoia nel 1923. grafico innanzitutto, ma anche designer e architetto. ha realizzato tutta la propria opera e la stessa esistenza all’insegna della sobrietà formale e della geometria quale fonte primaria di ispirazione, differenziando e superando l’imitazione della natura.
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A G Fronzoni, il designer che progettava persone

A G Fronzoni nasce a Pistoia nel 1923. grafico innanzitutto, ma anche designer e architetto. ha realizzato tutta la propria opera e la stessa esistenza all’insegna della sobrietà formale e della geometria quale fonte primaria di ispirazione, differenziando e superando l’imitazione della natura. Intransigente e senza compromessi, la sua decisa ed originale ricerca ha spaziato in tutti i settori articolando una filosofia “minimalista” basata sulla sintesi e sulla sottrazione che trova nella frase di Mies van der Rohe “Less is more” il punto di partenza del suo pensiero profondamente razionalista. Per Fronzoni il superfluo, l’eccedente, il ridondante è definito “spreco” inteso in senso estetico, morale ed etico.
inizia l’attività a Milano nel 1949. è insegnante all’Umanitaria di Milano, all’Istituto di Comunicazione Visiva di Milano, Istituto Statale d’Arte (ISA) di Monza e in altre scuole, fino a creare nel 1982 una propria “Bottega” in Corso Magenta che accoglie studenti da tutto il mondo.
con la “Bottega” sviluppa un nuovo tipo di insegnamento, lontano da modelli di scuole professionali, ma immensamente ricco rispetto agli scambi e le relazioni che instaura con gli studenti. per Fronzoni il progetto prende vita dalla realtà: ogni evento è soggetto ad analisi progettuale e la pratica della provocazione è sempre la spinta al confronto, alla riflessione ed alla formazione del senso critico. L’insegnamento, come tutte le altre forme di comunicazione sociale, è per Fronzoni essenziale.
« la mia ambizione non è progettare un manifesto, è progettare uomini. »
« il senso più profondo del progettare non è tanto di costruire una casa, quanto quello di costruire noi stessi. progettare la propria esistenza è un impegno che deve costituire la nostra principale preoccupazione: e questo impegno deve essere continuo e totale, non saltuario e relativo. »
Fronzoni crede nella capacità di trasformare il mondo attraverso il progetto ed il progetto attraverso la cultura. persona gentile e discreta, non esita a combattere con grande energia per il senso della forma, attribuendole responsabilità salvifiche, anche solo se si tratta di difendere un carattere tipografico minuscolo. la scarsa influenza storica in Italia della corrente della Bauhaus gli fa mantenere un atteggiamento di critica intransigente e permanente per ciò che è convenzionale, formale e conformista, che si riflette nel suo particolare modo di vivere la trasgressione, una trasgressione assolutamente “disciplinata piuttosto che disobbediente”.

Ecco la seconda edizione di “A lezione con A G Fronzoni. Dalla didattica della progettazione alla didattica di uno stile di vita”. Il libro, con una rinnovata veste grafica, oltre ai contributi di Enrico D. Bona, Marina Cinieri e il dialogo fra Gabriele Oropallo ed Ester Manitto, si è arricchito degli interventi di Elena Lia Fronzoni sull’opera del padre e di Claudio Silvestrin sul ruolo maieutico del maestro.
La prima edizione è del settembre 2012 ed è stata selezionata all’Adi design index 2013 entrando così in finale per il Compasso d’oro 2014.
Nell’ottobre 2013 il libro è stato esposto in triennale a Milano per l’Adi design index 2013.

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Titolo / Title A Lezione con A G Fronzoni / A Lesson with A G Fronzoni
Autore / Author Ester Manitto
Curatore / Curator Mario Muda
Formato / Format 22 x 20 cm
ISBN 979-12-200-0934-8
Lingua / Language Ogni libro è scritto sia in italiano sia in inglese / Each book is written both in Italian and in English
Il costo del libro è di 35€, ai quali si aggiungono le spese di spedizione.

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