La sacralità del sapere

Didattica: insegnare e apprendere, unione intellettuale di amore e bellezza

Serve una Nuova Scuola che sia una danza di gruppo

Eppure nonostante tutto entrare in una scuola sempre e comunque mi fa venire i brividi lungo la schiena... Ecco per me entrare in una scuola è come per altri entrare in chiesa o in una cattedrale, in un  tempio, in una moschea ... Più di ogni cosa, sopra ogni cosa, soprattutto e con urgenza, abbiamo bisogno di una Nuova Scuola, di un metodo educativo contemporaneo. La Scuola dovrebbe corrispondere alla fonte cristallina, alla terra fertile, all'aria pulita e fresca, al fuoco che arde. La Scuola dovrebbe essere la palestra di corpi e menti. Ogni allievo possiede naturalmente talenti e potenzialità, intuizioni e parole. Gli insegnanti dovrebbero stimolare le peculiarità di ciascuno, aiutare a far scorrere l'acqua nel verso delle inclinazioni dell'allievo, così come il terreno conduce il torrente all'oceano. Dovrebbero gli insegnanti poter far germogliare il grano e indicare il mulino. Condurre gli allievi al punto panoramico dove respirare il mondo intero, tra panorami sconfinati e volta celeste. Dovrebbero tenere viva la brace della curiosità, dell'umiltà e della speranza giacché, una volta acceso, il fuoco ha bisogno di cura e di alimentazione. La Scuola mi commuove, la Scuola è il laboratorio più straordinario che possa esistere da che è nata l'umanità. Ma non questo tipo di Scuola. Bisogna urgentemente crearne una attuale, abbracciata al nostro tempo, dove le competenze di allievi ed insegnanti si sostengano reciprocamente. Dove le generazioni si possano incontrare scambiando visioni, saperi, competenze e capacità. L'insegnante capace impara dagli allievi, dalle loro "antenne", dalla loro età. Quello che chiamiamo insegnamento è una specie di danza di gruppo. Oggi ti ritrovi in classe con ragazzi che fortunatamente hanno competenze specifiche superiori alle tue (tecnologiche soprattutto), e quindi giustamente devi saperle riconoscere. Inoltre certe intuizioni, certi spunti non possono che sbocciare da altre menti, da altri sguardi.. . http://www.internazionale.it/.../franco-lorenzoni-maestro... Penso e temo che, nel nostro sistema scolastico, i talenti non vengano riconosciuti adeguatamente e le vocazioni vengano ridotte a mere competenze nozionistiche. La Scuola dovrebbe avere la forza di mutare pelle e linguaggi, non si tratta più di andare a scuola per una società industriale. In Europa, il mondo è cambiato completamente, e i parametri della Scuola attuale sono più che obsoleti. La frustrazione è collettiva e si riversa su tutti: docenti, allievi, personale che lavora nell'ambito. Sembra che la vita reale scorra su un binario parallelo alla vita scolastica, dagli edifici ai programmi, quasi tutto sembra essere inadeguato. Poi è ovvio esistono le eccezioni, ma sono, appunto, eccezioni. La scuola corrisponde ad un tempio. Dove insegnare è voce del verbo amare. Sto pensando che insegnare è davvero voce del verbo amare. E che la scuola per me corrisponde, come ho già detto, ad un tempio, ad un luogo sacro, perché nella scuola si allevano, si fanno germogliare i genitori, i progettisti, gli insegnanti, le persone che formuleranno e che realizzeranno il futuro.

Area Studenti

Marangoni
Unige
Naba